TATUAGGI: 20 CURIOSITA’ E STRANEZZE DI UN’ANTICHISSIMA FORMA D’ARTE

Il tatuaggio è arte vera e propria da imprimere sulla pelle. Molto spesso, anzi quasi sempre, ci sono dei significati nascosti, degli aneddoti legati al disegno scelto ma ci sono anche delle regole non scritte, spiegate poi da delle storie connesse.

Ecco, dunque, alcune curiosità legate al mondo dei tatuaggi:

  1. in realtà, un ago da tatuaggio non inietta l’inchiostro: è la nostra pelle che attraverso l’azione capillare, assorbe il colore del pigmento che ricopre appena la punta dell’ago;
  2. la più antica testimonianza di pelle umana tatuata è stata trovata sui resti del corpo di Ötzi l’Iceman, vissuto nel periodo tra il 3370 e il 3100 a.C. Il suo corpo è stato ritrovato nelle Alpi e aveva 61 tatuaggi di semplici puntini e linee con inchiostro di carbonio. Sembra, però, che i segni trovati sul suo corpo erano dovuti ad alcune terapie “mediche” che aveva subìto, più che ad una funzione decorativa;
  3. la parola tatuaggioproviene dal termine polinesiano “tataw, significa “decorare, incidere”. Diventò poi per l’Occidente “Tattoo”. La parola proviene probabilmente dal suono del “ta ta ta” eseguito dall’ago nelle tecniche manuali;
  4. quante volte viene punta la pelle in un minuto? Dipende ovviamente dalla tecnica, se manuale o con la macchinetta. A seconda della tecnica utilizzata, varia dalle 50 alle 3000 volte al minuto;
  5. la persona più tatuata al mondo (che detiene il Guiness World Record) si chiama Gregory Paul McLaren. Quest’uomo è tatuato al 99,9%, compreso l’interno bocca, orecchie e addirittura delle palpebre;
  6. esistono dei paesi nel mondo dove i tatuaggi sono visti come appartenenza a bassi ceti sociali, ad associazioni di carattere criminale… insomma, per delinquenti. Questo accadeva ad esempio con i tatuaggi giapponesi;
  7. esistono anche dei paesi o dei culti religiosi dove il tatuaggio è addirittura illegale. Questo accade negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia e in Iran, per citarne alcuni;
  8. la sessione di tatuaggio più lunga nella storia è di Krzysztof Barnas che ha portato a termine 11 tatuaggi (con 5 minuti di riposo ogni ora) in 56 ore e 30 minuti. Record mostruoso;
  9. qual è la parte del corpo più tatuata negli uomini? Il punto più comune su cui gli uomini eseguono un tatuaggio è il braccio. Si tratta anche di una delle zone dove si prova minor dolore.
  10. e invece qual è la parte del corpo più tatuata nelle donne? Per le donne invece si tratta della caviglia;
  11. e fra uomini e donne, chi è che ha più tatuaggi? Questa statistica vede le donne primeggiare sugli uomini. Infatti, nel 2012 il numero delle donne tatuate ha superato quello degli uomini (fonte: società europea di Dermatologia e Venereologia, Eadv);
  12. l’inchiostro di colore nero è il più facile da rimuovere con il laser, mentre per il giallo e verde si incontrano maggiori difficoltà;
  13. il laser, in realtà, non rimuove il tatuaggio ma scompone il disegno sulla pelle, in modo tale che i globuli bianchi possano “portarlo via”;
  14. i tatuatori in Corea del Sud hanno bisogno di una licenza medica: non possono esercitare la professione di tatuatore se non abilitati come medici;
  15. si dice che avere un numero dispari di tatuaggi porti fortuna, questo perché i marinai avevano l’usanza di fare un tatuaggio prima, durante e al ritorno da un’uscita in mare aperto. Avere un numero pari equivale al non aver fatto ritorno a casa e quindi simbolo di sfortuna;
  16. le statistiche dicono che il 15% degli adulti e il 30% dei più giovani hanno un tatuaggio (fonte: società europea di Dermatologia e Venereologia, Eadv);
  17. nel 2005 si è inaugurata la moda dei tatuaggi promozionali: si tratta di tatuaggi che riportano il logo di una determinata azienda, facendole dunque pubblicità, in cambio di ricompense in denaro o promozioni;
  18. un famosissimo presidente inglese, Winston Churchill, aveva un’ancora tatuata sul braccio proprio come quello di Popeye o “Braccio di Ferro”;
  19. il tatuatore più ricco e più costoso al mondo si chiama Scott Campbell, costa circa 1.000 dollari la prima ora e lavora solo nei week-end. È molto famoso anche sui social, ed ha tatuato personaggi famosi del calibro di Travis Scott, Sting, Courtney Love, per citarne alcuni;
  20. tra le leggi meno rispettate d’America c’è sicuramente quella che proibiva i tatuaggi a New York dal 1961 al 1997.
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Approfondimenti

Tatuarsi per soldi o trasformare il proprio corpo in una vera e propria tela: qualsiasi siano i motivi, il tatuaggio è oggi un’espressione artistica a tutti gli effetti, un modo per sentirsi unici e per comunicare il proprio particolare modo di essere al primo sguardo.

Il tatuaggio è da sempre per l’uomo un mezzo attraverso il quale caratterizzare la propria identità, sia nelle culture antiche che in quelle contemporanee. Rappresenta una sorta di simbolo della propria individualità, può essere vissuto come un vero e proprio rito di passaggio, ricorda un avvenimento importante o semplicemente può essere un mezzo attraverso il quale distinguere la propria peculiare “identità estetica”.

Ma la funzione del tatuaggio non è stata sempre quella semplicemente decorativa: esso era un vero e proprio linguaggio, fatto di simboli e significati precisi, come quelli dei galeotti o dei marinai. Contrassegnava l’individuo come membro o non membro di una determinata tribù, e aveva legami intimi con le convinzioni religiose, spirituali e magiche di un popolo.

Oggi il tatuaggio è un simbolo forte attraverso il quale veicolare la propria identità, usando in alcuni casi, la propria pelle come se fosse una tela su cui dipingere, ma in passato è stato oggetto di importanti studi antropologici e veniva considerato molto più come un “marchio” da nascondere che come un ornamento da ostentare.

La principessa preistorica tatuata

Una testimonianza affascinante della preistoria del tattoo, quella rinvenuta nel 1939 al confine fra Russia, Mongolia e Cina, tra i ghiacci dei monti Altaj: il corpo mummificato di una giovane donna, presumibilmente morta fra i 20 e i 30 anni di età, che, come tante altre mummie scoperte nella zona, reca complessi ed eleganti tatuaggi sulla spalla sinistra, sul braccio e sul ventre.

Tatuaggi come quelli tanto di moda oggi, ma incisi sul corpo di una donna siberiana più di 2500 anni fa: sul corpo della “principessa di Altai“, perfettamente conservata grazie alle temperature glaciali, si notano disegni di animali e di quelle che sembrerebbero essere delle divinità.

Sulla spalla sinistra è stato trovato un tatuaggio sorprendentemente evocativo, raffigurante un cervo con il becco da grifone e zampe da capricorno. Da un polso invece, fa capolino la testa di un altro cervo con delle grandi corna.

I tatuaggi erano usati come mezzo di identificazione personale, come oggi si usa un passaporto, se volete” ha spiegato la dottoressa Natalia Polosmak, capo della spedizione che nel 1993 ha rinvenuto questo straordinario esempio di body art preistorica.

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La parola “tatuaggio”

Come accennato in precedenza, la parola tatuaggio viene dal polinesiano tattaw, che vuol dire “incidere, decorare”. L’origine del termine è dovuta a James Cook che contribuì alla rinascita del tatuaggio in ambito occidentale. Nel 1771, di ritorno da uno dei viaggi nei Mari del Sud, l’esploratore, oltre a riportare un uomo completamente ricoperto di quegli strani segni, introduceva nei dizionari dell’epoca anche la parola tattoo, mutandola dal polinesiano tattaw a sua volta germinato per associazione onomatopeica con il ticchettio “ta ta ta” delle bacchette adoperate dagli indigeni per tatuare. Si calcola che durante un tatuaggio la pelle venga punta tra le 50 e le 3000 volte al minuto, a seconda che sia fatto a mano o con l’apposita macchinetta.

Tatuaggio: parola alle statistiche

Le statistiche dicono che il 15% degli adulti e il 30% dei più giovani hanno un tatuaggio (fonte: Società Europea di Dermatologia e Venereologia, EADV). Negli Usa le percentuali salgono: 4 adulti su 10 ne hanno almeno uno. E nel 2012 il numero di donne che si è fatta tatuare ha superato quello degli uomini.

Tatuaggi famosi ed alcuni significati

Da Winston Churchill a Franklyn Delano Roosvelt, fino a George Shultz, potente segretario di stato durante la presidenza Reagan, molti uomini di stato che andavano fieri del proprio tatuaggio.

L’impeccabile primo ministro britannico aveva un tatuaggio: un’ancora sull’avambraccio, in pieno stile Braccio di Ferro. Il disegno era stato probabilmente realizzato durante gli anni passati in giro per il mondo come corrispondente tra Cuba, l’India e il Sudafrica.

Anche sua madre, lady Randolph Churchill, esibiva un serpente che girava intorno al polso, seguendo la moda un po’ esotica del tempo.

Oltre alla famiglia Churchill, altri importanti ed inaspettati tatuati furono Theodore e Franklin Delano Roosvelt: entrambi avevano l’emblema araldico della famiglia Franklin, fra le più antiche dello Stato di New York, tatuato sul petto.

Alla lista di questi uomini politici audaci si aggiunge lo zar Nicola II: durante un viaggio diplomatico in Giappone nel 1891, sembra si sia fatto tatuare un dragone sul braccio destro.

I tatuaggi dei marinai hanno un preciso significato: chi ha un un dragone, per esempio, vuol dire che è stato in Cina. Se fosse una tartaruga invece avrebbe varcato l’equatore. Anche Popeye, da buon marinaio ha il suo: un’ancora tatuata sull’avambraccio (come Churchill).

I pittori tra la fine del Medioevo e il Rinascimento testimoniarono come il tatuaggio non fosse del tutto dimenticato in quel periodo, benché godesse di una fama “maledetta”.  Nel Giardino delle delizie del 1503, Hieronymus Bosch raffigurò invece nell’inferno una donna adultera con una rana tatuata sul petto, simbolo di lussuria e del demonio. E un uomo schiacciato da un liuto appariva con una partitura musicale tatuata sul deretano.

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Tatuaggi pubblicitari

L’ultima tendenza in fatto di marketing sembra essere quella di utilizzare i tatuaggi come veri e propri “messaggi pubblicitari”: il caso più eclatante è stato quello della Reebok, che nel 2014 ha indetto un concorso che ha assegnato al miglior tatuaggio raffigurante il logo dell’azienda ben 6000 dollari. “Pain is temporary, Reebok is forever” recitava lo slogan promozionale di questa strana competizione.

Diventa un vero e proprio sponsor vivente chi accetta di tatuarsi il logo di un’azienda, o l’indirizzo di un sito internet: il pioniere di questa strana moda è sicuramente Joe Tamargo, che ha il corpo ricoperto dai loghi e dagli indirizzi di diversi siti web.

Il settore più interessato da questo tipo di pubblicità sembra essere quello dei siti web, come testimonia il caso di Pat Vaillancourt, una vera mania: migliaia di url di siti tatuati sul corpo e la possibilità di aggiungere il proprio con una donazione di soli 35 dollari.

E c’è anche chi lo fa per soldi, come Kimberly Smith che nel 2005 si è fatta imprimere in fronte il nome di un casinò online per poter pagare, dice, la scuola dei figli. È stata lei a lanciare la moda dei tatuaggi pubblicitari.

C’è anche chi ha inviato a Netflix una foto del logo tatuato sul braccio e quest’ultima lo ha ripagato con un anno di abbonamento gratuito al servizio streaming.

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Tatuaggi criminali

Ancora a metà del XIX secolo il tatuaggio era ritenuto un marchio disonorevole, il sintomo indiscusso che qualcosa non andasse: con lo studio del criminologo Cesare Lombroso, risalente al 1876, il tatuaggio diviene segno di personalità delinquente.

Egli metteva in stretta correlazione il tatuaggio e la degenerazione morale innata del delinquente: il segno tatuato è fra quelle anomalie anatomiche in grado di far riconoscere il tipo antropologico del delinquente, afferma Lombroso in uno dei suoi tanti saggi a riguardo. L’atto del tatuarsi è sintomo di una regressione allo stato primitivo e selvatico.

Ai giorni nostri invece, un altro studio interessante e forse meno drastico, è quello del criminolo Arkady Bronnikov: è da poco stato pubblicato un libro con una selezione di fotografie scattate fra anni ’60 e ’80 nelle prigioni sovietiche, dove i tatuaggi sono vere e proprie storie scritte in un codice ben preciso che si tramanda da generazioni.

Bronnikov ha raccolto numerosissime testimonianze, catalogando e spiegando volta per volta il significato di determinate rappresentazioni: l’immagine di Lenin è ricorrente nei tatuaggi dei galeotti, e sebbene questo tipo di immagini avessero spesso un valore patriottico, alcuni se le facevano tatuare per proteggersi, poiché si pensava che alle guardie fosse impedito di sparare all’immagine dei grandi leader.

La pelle diventa un quadro

Veri e propri quadri a volte rinascono e vivono sulla pelle di chi è abbastanza coraggioso da portare con sé per tutta la vita la Gioconda di Leonardo o l’Urlo di Munch. Il corpo che diventa una tela a colori, questa una delle tendenze più ricorrenti al giorno d’oggi: non più simboli magari ambigui, significati nascosti o disegni in particolare. Andy Warhol, Escher, Donatello e addirittura lo street artist Banksy in tanti, tantissimi tatuaggi.

Se avete intenzione di farvi un tatuaggio, rivolgetevi a un tatuatore serio e scrupoloso. Il Bratwurst Tattoo & Much More dal 2015 dedica arte e creatività per offrire con passione tatuaggi professionali e unici.

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